Come sottolinea Graziella Favaro su La Vita Scolastica
"Ricordare
vuol dire prevenire le condizioni che possono portare alla discriminazione e
alle sopraffazioni; vuol dire
vigilare e prestare attenzione ai gesti e agli eventi, piccoli o grandi, che
hanno il segno della disuguaglianza. Ricordare vuol dire anche scegliere, stare
dalla parte del bene, agire e proteggere chi si trova a vivere una condizione
di fragilità e di offesa.
Una favola di Gianni Rodari può servirci, con la leggerezza e la profondità che contraddistinguono l’autore, a mostrare ai bambini i rischi della memoria corta, del non ricordare e non voler vedere."
Una favola di Gianni Rodari può servirci, con la leggerezza e la profondità che contraddistinguono l’autore, a mostrare ai bambini i rischi della memoria corta, del non ricordare e non voler vedere."
Una volta le
galline trovarono la volpe in mezzo al sentiero. Aveva gli occhi chiusi, la
coda non si muoveva. - È morta, è morta - gridarono le galline. - Facciamole il
funerale.
Difatti suonarono le campane a morto, si vestirono di nero e il gallo andò a scavare la fossa in fondo al prato. Fu un bellissimo funerale e i pulcini portavano i fiori. Quando arrivarono vicino alla buca la volpe saltò fuori dalla cassa e mangiò tutte le galline.
La notizia volò di pollaio in pollaio. Ne parlò perfino la radio, ma la volpe non se ne preoccupò. Lasciò passare un po' di tempo, cambiò paese, si sdraiò in mezzo al sentiero e chiuse gli occhi. Vennero le galline di quel paese e subito gridarono anche loro: - È morta, è morta! Facciamole il funerale.
Suonarono le campane, si vestirono di nero e il gallo andò a scavare la fossa in mezzo al granoturco. Fu un bellissimo funerale e i pulcini cantavano che si sentivano in Francia. Quando furono vicini alla buca, la volpe saltò fuori dalla cassa e mangiò tutto il corteo.
La notizia volò di pollaio in pollaio e fece versare molte lacrime. Ne parlò anche la televisione, ma la volpe non si prese paura per nulla. Essa sapeva che le galline hanno poca memoria e campò tutta la vita facendo la morta. E chi farà come quelle galline vuol dire che non ha capito la storia.
Difatti suonarono le campane a morto, si vestirono di nero e il gallo andò a scavare la fossa in fondo al prato. Fu un bellissimo funerale e i pulcini portavano i fiori. Quando arrivarono vicino alla buca la volpe saltò fuori dalla cassa e mangiò tutte le galline.
La notizia volò di pollaio in pollaio. Ne parlò perfino la radio, ma la volpe non se ne preoccupò. Lasciò passare un po' di tempo, cambiò paese, si sdraiò in mezzo al sentiero e chiuse gli occhi. Vennero le galline di quel paese e subito gridarono anche loro: - È morta, è morta! Facciamole il funerale.
Suonarono le campane, si vestirono di nero e il gallo andò a scavare la fossa in mezzo al granoturco. Fu un bellissimo funerale e i pulcini cantavano che si sentivano in Francia. Quando furono vicini alla buca, la volpe saltò fuori dalla cassa e mangiò tutto il corteo.
La notizia volò di pollaio in pollaio e fece versare molte lacrime. Ne parlò anche la televisione, ma la volpe non si prese paura per nulla. Essa sapeva che le galline hanno poca memoria e campò tutta la vita facendo la morta. E chi farà come quelle galline vuol dire che non ha capito la storia.
Qui di seguito invece alcune riflessioni in parole e immagini, per i grandi.
Nessun commento:
Posta un commento